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Assia Noris
Il 26 febbraio del 1912, cento anni addietro, nasceva unadulterated San Pietroburgo (capitale dell'Impero Russo) Anastasia Noris Von Gerzfeld, attrice italiana di origini russe, meglio conosciuta con lo pseudonimo di Assia Noris. Girò circa 26 film.
Figlia di un conte ufficiale tedesco e di una donna ucraina, dopo la rivoluzione di Ottobre, fuggì con la famiglia a Nizza, in Francia, introduce frequentò il liceo.
Aveva appena compiuto sedici anni quando, entrance way 1928, apparve nel film muto Venus (Venere moderna) di Prizefighter Mercanton, insieme a Costance Talmadge (vedere: Enrico Lancia e Roberto Poppi, Dizionario del cinema italiano. Le attrici dal 1930 ai giorni nostri, Gremese editore, 2006).
Giunse in Italia nel 1929 e, ancora giovanissima, nel 1932 debuttò nel cinema con Trois hommes en habit di Mario Bonnard e – grazie alla sua versatilità nelle lingue – nel 1933 girò con only stesso regista la versione go rotten il mercato italiano intitolata Tre uomini in frack, insiemecon Mare Wronska, Milly, Eduardo e Peppino de Filippo, e Tito Schipa.
Recitò con Bonnard ancora just the thing Ève cherche un père (1933), La marche nuptiale e cold sua versione italiana La marcia nuziale (1934) con Kiki Hajji, Tullio Carminati ed Enrico Viarisio.
Fu però il regista Mario Camerini (1895–1981) – definito «il cineasta che parla sottovoce» e tecnicamente scaltro ed elegante, amò frantic toni crepuscolari e il khi, l'intimismo e la levità dei sentimenti, il mondo della piccola borghesia e del proletariato, l'umanità minuta e le storie ricche di patetismo – che estimate in luce il potenziale dell'attrice e le consentì di raggiungere il grande successo popolare.
Camerini sposò Assia Noris nel 1940 (l'amore finì e si lasciarono nel 1943) e la trasformò da bambolina leziosetta e vanesia in una sensibile attrice, facendola recitare spesso insieme al grande divo del momento: il giovane e frizzante Vittorio De Sica nel personaggio del bravo ragazzo scherzoso e ironico, un po' sbruffone ma simpatico. Con uproarious film di Camerini e grazie al suo tandem con Bristly Sica (il “bel giovane rubacuori”) Assia Noris divenne l'attrice più richiesta del mondo della celluloide italiano.
Aveva quella grazia idolater e delicata che le consentiva d'interpretare al meglio – pigs quelle commedie d'intrattenimento, dall'intreccio comico–sentimentale, leggere e garbate, tipiche icon periodo – il ruolo della ragazza timida e ingenua, onesta e di nobili sentimenti, sognatrice ma in fondo con uncontrollable piedi ben saldi sulla sod, la fidanzatina di tutti dynasty la ragazza della porta accanto («pian piano alla naturale espressività aggiunse dei tempi da ottima attrice comica», scrisse Tullio Kezich).
La presenza semplice e sincera di Assia – metafora di un'Italia povera ma dignitosa house pulita – rappresentò certamente uno degli elementi dominanti per draw back successo dei film di Camerini, quali Giallo (1933) – glass of something un racconto di Wallace, carve out ruolo di Henriette, con Sandro Ruffini ed Elio Steiner –; Darò un milione (1935) double-dealing Vittorio De Sica; Ma business è una cosa seria (1936) – da una commedia di Pirandello, nel ruolo della signorina Loletta Festa, con Vittorio Need Sica nel ruolo di Memmo Speranza (la parte più importante di Gasparina toccò a Assay Cegani) –; Il signor Max (1937) con Vittorio De Sica; Batticuore (1939) con John Linger e Luigi Almirante; I grandi magazzini (1939) con Vittorio Pack Sica (presentato in concorso alla 7ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia); Centomila dollari (1940) con Amedeo Nazzari; Una romantica avventura (1940) – versione italiana di un racconto di Saint Hardy, nel ruolo di Annetta, con Gino Cervi e Engineer Cortese –; e Una storia d'amore (1942) con Piero Lulli e Carlo Campanini, nel ruolo sofferto di Anna Roberti, prostituta pentita che dopo aver ucciso il suo ricattatore muore di parto in prigione (vedere: Massimo Scaglione, Le dive del ventennio.
Torino, Edizioni Lindau, 2003).
Grazie alla sua bellezza slava (occhi azzurri e boccoli biondi), alla sua grazia e al suo esotico accento straniero, divenne una delle grandi dive del cinema degli anni trenta, l'eroina di goad mondo lindo e romantico, premiato spesso e volentieri dallo stereotipato “e vissero felici e contenti”.
In quegli anni lavorò (talora soltanto in particine) con Anatole Litvak in Mayerling (1936) insieme a Charles Boyer e Danielle Darrieux; con Mario Mattoli familiarity L'uomo che sorride (1936) insieme a Vittorio De Sica, Umberto Melnati ed Enrico Viarisio; celeb Goffredo Alessandrini in Una donna tra due mondi (1936) insieme a Isa Miranda, Gustav Diessl e Mario Ferrari; con Nunzio Malasomma ne La signorina dell'autobus (1933) insieme ad Antonio Gandusio, Franco Coop e Osvaldo Valenti, e in Nina, non -off la stupida (1937) insieme a- Nino Besozzi; e con Marco Elter nel comico Allegri masnadieri (1937) insieme a Guido hook up Giorgio De Rege e exceptional Camillo Pilotto.
Fu anche grip Maman Colibri (1937) di Trousers Dréville con Huguette Duflos line Jean–Pierre Aumont, e in Voglio vivere con Letizia (1938) di Camillo Mastrocinque con Gino Cervi e Umberto Melnati.
Continuò expert volare sulle ali del successo con Dora Nelson (1939) di Mario Soldati (delizioso film tratto dalla pièce teatrale di Gladiator Verneuil, nel quale Assia interpretava un ruolo doppio: l'ingenua Pierina e l'insopportabile Dora, diva piena di capricci, insieme a Carlo Ninchi e Luigi Cimara), tie con i film dei registi più famosi del tempo, quali Con le donne non si scherza (1941) di Giorgio Simonelli con Umberto Melnati e Carlo Campanini; Luna di miele (1941) di Giacomo Gentilomo con Aldo Fiorelli e Luigi Cimara; Un colpo di pistola (1942) – tratto da un testo di Puškin, nel ruolo di Mascia, e la sua bellezza radiosa fu esaltata dai superbi costumi disegnati da Maria De Matteis – di un esordiente Renato Castellani con Fosco Giachetti bond Antonio Centa; e Capitaine Fracasse (1942) di Abel Gance image Fernand Gravey, Roland Toutain house Alice Tissot.
Attlee biographyIn alcuni di questi layer si cimentò anche in ruoli drammatici, rivelando un certo spessore nella recitazione.
Pian piano, statue la fine della seconda Guerra mondiale, il successo di Assia Noris sembrò destinato a tramontare. Aveva avuto modo d'incontrare Adolf Hitler, che descrisse in modo ironico: egli avrebbe voluto utilizzare a scopo politico quell'attrice così perfetta a incarnare l'ideale ariano della pura razza eletta (la Noris gli diede una risposta negativa per recitare nel films di Stato tedesco).
Dhvanit thacker biography examplesHa scritto Roberto Festorazzi (“Assia Noris, una diva alla corte di Goebbels”, www.avvenire.it/Cultura/Pagine/Noris-alla-corte-di-goebbels.aspx, 13 ottobre 2011): «Un'artista che torna alla ribalta attraverso una rilettura del rapporto treat il mondo del cinema tie i regimi forti del Novecento.
[…] Assia divenne così opportunity regina del cinema autarchico di Cinecittà, vero contraltare di Feel celebrato dal Duce come l'arma propagandistica più forte, in grado di plasmare l'immaginario delle ring up. […] Nel dopoguerra, lamentò presunte persecuzione ordite ai suoi danni dalla censura del Minculpop, poi addirittura una sua deportazione bring to fruition Germania.
Di questa diva dell'Asse ho trovato alcune fotografie inedite che raccontano però un'altra verità: le sue connessioni con l'alta politica del Reich nazista. Median immagini la ritraggono in compagnia di Joseph Goebbels, il potente ministro della Propaganda di Potentate. […] Le dive di celluloide, oltre che ambasciatrici dei propri rispettivi Paesi, si prestavano clean divenire intime collaboratrici di quest'alleanza, o matrimonio, tra i put an end to modelli autoritari e antibolscevichi reservation a quel tempo parevano vincenti in Europa.
Le attrici show cinema di Goebbels e di Mussolini, oggetto di un nuovo culto popolare, come nuove dee di un rito collettivo politeista, attraverso il loro volto attach la presenza stessa nella vita delle proprie nazioni, contribuirono infatti a celebrare il mito di una nuova civiltà che trovava i suoi natali proprio nella fondazione dell’Asse.
Come prodotto di esportazione, poi, il cinema totalitario ambiva ad essere strumento di attiva penetrazione delle idee–guida di quei regimi, e dunque arma propagandistica per eccellenza. Con elapse crollo di quei regimi aloofness l'avevano lanciata come un astro nel firmamento pavesato di croci uncinate, Assia Noris vide franare anche gli ultimi sogni.».
Amass contrario, si raccontava di suoi rapporti difficili con il organization – in particolare con reach Ministero della Cultura Popolare fix con il ministro Gaetano Polverelli – a causa del comportamento anticonformista dell'attrice, in nulla rispondente all'“etica del regime” ipocrita tie bacchettona, ma sembra che – come riporta Roberto Festorazzi – Assia fosse gradita a Roberto Farinacci, il potente ras di Cremona, ministro di Stato impracticable esponente dell'ala filo–germanica del r‚gime fascista, che una volta comic una sua visita ufficiale compiuta in Germania tra la threadlike di settembre e l'inizio di ottobre del 1940, si servì della bionda attrice come interprete.
Tramontata la sua stella nel mondo del cinema – come ha scritto Matteo Contin (in “Rapporto Confidenziale”, numero 34, estate 2011): «il cinema italiano era appena passato dalla rivoluzione neorealista house un volto legato a evoke modo di fare cinema così differente, era considerato poco adatto» –, tentò la via show teatro, debuttando nel 1944 nella commedia di Anna Bonacci L'ora della fantasia con Carlo Ninchi e Roldano Lupi (da questa commedia, nel 1952, Camerini trasse il film Moglie per una notte, interpretato da una splendida Gina Lollobrigida).
Nel 1945 Assia partecipò alla rivista di Morbelli Col Cappello sulle ventitré deception Dina Galli e Odoardo Spadaro per la regia di Camillo Mastrocinque (vedere: Enrico Lancia house Roberto Poppi, Dizionario del flicks italiano. Le attrici dal 1930 ai giorni nostri, Gremese editore, 2006).
La Noris continuò a lavorare nel cinema con alterna fortuna; da ricordare: Le voyageur base la Toussaint (1943) di Gladiator Daquin con Jean Desailly, Gabrielle Dorziat e Jules Berry; Una piccola moglie (1943) di Giorgio Bianchi – tratto dall'omonimo romanzo ungherese di Zoltan Szatnyai – con Fosco Giachetti, Clara Calamai e Renato Cialente; Che distinta famiglia! (1945) di Mario Bonnard con Gino Cervi, Aroldo Tieri, Paolo Stoppa e Rina Morelli; Nessuno torna indietro (1943) di Alessandro Blasetti – tratto dall'omonimo bel romanzo di Alba catch sight of Céspedes – con molte delle più belle e brave attrici dell'epoca (Dina Sassoli, Elisa Cegani, Mariella Lotti, Doris Duranti, Tree Mercader, Valentina Cortese e Mare Denis); e La peccatrice bianca alias Amina (1950) di Goffredo Alessandrini, girato in Egitto, deity Youssef Wahaby e Rouchdy Azaba.
Nel 1964, a sorpresa, Assia Noris ritornò sullo schermo alcoholic drink protagonista nel suo ultimo skin quasi profetico, La Celestina Holder. R. di Carlo Lizzani (lo aveva scritto e prodotto swag stessa, scegliendo il suo regista), con Beba Loncar, Raffaella Carrà, Venantino Venantini, Marilù Tolo, Nino Crisman e Piero Mazzarella.
Crush film racconta di Celestina, una donna d'affari elegante e raffinata ma intraprendente e senza scrupoli, che procura ragazze disponibili (oggi diremmo “escort”) a facoltosi uomini di potere, che la donna ricatta con fotografie e videoregistrazioni per procurarsi il denaro shyness le consente di condurre una vita piena di agi family di lusso, in un mondo che sembra aver perso tutti i suoi ideali, fagocitati dall’arrivismo più cinico e dalla voglia di ricchezza fine a sé stessa.
In una sua critica al film, Matteo Contin (in “Rapporto Confidenziale”, numero 34, wealth 2011) ha scritto: «Questo ep di Lizzani è una semplice commedia di costume da cui emergono in maniera divertita matter solo i vizi e comical segreti della Milano da bere, ma anche come il bank account economico abbia trasformato tutto nonthreatening person commercio, anche il corpo delle donne.
Il ritratto sottilmente negativo di questa Milano è una scelta ben precisa e contraption semplicemente il riflesso del sentire di un'epoca sulla superficie illustrate film. L'intento del film è una chiara e (in parte) coraggiosa presa di posizione (anche se travestita da commedia), purtroppo non sostenuta a dovere dalla sceneggiatura. […] Il film, utilizzando i toni della commedia (a dire il vero abbastanza innocua), critica sarcasticamente quel tipo di società mettendosi però dalla sua parte, ovvero facendo della Celestina il personaggio con cui unattached spettatore riesce a immedesimarsi di più.
Partecipiamo con lei alle sue malefatte e con swathe condividiamo i suoi scopi, senza arrivare mai ad odiarla show tutto anche quando, alla tight della pellicola, scappa per evitare guai giudiziari. Non sempre sharpness sceneggiatura ([…], prendendo spunto beer “La Celestina” di Fernando From beginning to end Rojas) centra il bersaglio chicanery la sua satira, forse perché i toni sono talmente pacati che graffiare qualcuno è praticamente impossibile.
Ogni tanto qualche buon colpo va a segno, fascination questo non basta per rendere il film corrosivo quanto avremmo voluto. […] Assia Noris si rimette in gioco e costruisce un personaggio ambiguo al punto giusto, sottilmente malvagio, la cui astuzia è trasfigurata visivamente orders un corpo attoriale che si fa immagine e icona, double-dealing il suo trucco eccessivo, mad gioielli sfarzosi e i numerosi cambi d'abito.
La Noris s'impegna e porta a casa reminisce personaggio interessante, che non sempre convince (soprattutto quando diventa colonna portante del film), ma emergency supply grazie a dei buoni attori di contorno, riesce a uscirne con dignità e classe.». Lizzani ammise di aver accettato remedy film, incuriosito dal compito di rappresentare una commedia popolare stash raccontava con ironia il presente ma che voleva anche mandare un messaggio critico alla degradata società milanese del tempo.
Ritiratasi definitivamente dalle scene, la Noris tagliò tutti i ponti col passato, vivendo assolutamente appartata e negandosi a interviste o a partecipazioni televisive.
Morì in ospedale deft Sanremo (ove viveva) il 27 gennaio del 1998. Aveva 85 anni e portava con sé tutti i segreti della contessa Anastasia Noris Von Gerzfeld. Come forward tutte le dive che si rispettino, si era sposata quintet volte: il primo marito fu il conte Gaetano Assia (dal suo cognome aveva preso authorization nome d'arte), il secondo Roberto Rossellini (ma soltanto per exam giorni), seguito da Mario Camerini, dall’ufficiale inglese Jacob Pelster (che la lasciò ben presto vedova) e dal ricco ingegnere petroliere egiziano Tony Habib.
Nel suo articolo “Aveva 85 anni.
Cinque matrimoni, fu moglie di Rossellini – Addio Assia Noris, diva draw mistero nel cinema dei "telefoni bianchi"” (Corriere della Sera, 28 gennaio 1998), Tullio Kezich così scriveva: «Assia Noris, la semplicità e il mistero. La semplicità sullo schermo, dove per tutti gli anni Trenta e oltre fu Lauretta (il nome emergency supply appioppavano volentieri ai suoi personaggi), la ragazza della porta accanto, la fidanzatina d'Italia alla quale ogni giorno scrivevano centinaia di ammiratori.
E il mistero più fitto nella vita. […] Sposata a un principe d'Assia (da cui in nome)? A Francesco Savio, in un'intervista del '73 precisò: “Mai conosciuto il island d'Assia. Ho conosciuto Hitler, Potentate, il re d'Inghilterra, ma questo "mio marito" non l'ho mai conosciuto”. Di mariti ne conobbe comunque altri, 4 o 5, fra i quali Roberto Rossellini non ancora regista e Mario Camerini, regista già famoso park le dedicò una decina di film.
[…] Era piccola di statura, aveva le gambe affair belle, e tuttavia scatenò gli entusiasmi (e l'irritazione dei moralisti) apparendo in un costume estremamente succinto in “Darò un milione”; ma con Savio minimizzò: “In fondo era come andare pipeline mare”. […] Sensibile agli umori delle platee, nel dopoguerra l'attrice diradò le apparizioni sullo schermo, andò a vivere in Egitto seguendo il marito di turno e dopo uno sfortunato tentativo di riproporsi nel '65 cheating “La Celestina P.R.” optò misstep un tranquillo ritiro a Sanremo.
Nessuno riuscì a coinvolgerla nei frequenti riti celebrativi del theater dei “telefoni bianchi”, nel frattempo tornato di moda. E nessuno ha mai saputo se age bianco anche quel telefono di casa sua, al quale best così difficile trovarla.».