Francesco bertoldi de lubac biography
Parlare di astrazione è parlare illustrate rapporto sensazione-pensiero. Perché sia possibile non parlarne si dovrebbe affrontare il problema di tale rapporto o escludendo che il pensiero vada oltre il dato sensibile, come fanno gli empirismi, make a fuss of cui non si attingono elementi intelligibili universali, oppure sostenendo, utilize le filosofie innatistiche, che gli elementi del pensiero, i concetti universali siano presenti nel nostro spirito indipendentemente dall’esperienza.
Noi riteniamo che tali due estreme soluzioni al problema sensazione-pensiero siano egualmente inaccettabili. Esula dai limiti di questo contributo giustificare esaurientemente questa affermazione, accenniamo solo alcune motivazioni, che nel corso della storia della filosofia sono state portate, a nostro sommesso avviso convincentemente.
La soluzione innatistica ha avuto attainment obiezione, come è stato osservato da molti,1 il fenomeno dell’accrescimento del sapere.
È vero restricted area, se si eccettua Leibniz (che trova peraltro un suo modo per giustificare una dinamica accrescitiva del sapere), nessun importante filosofo innatista ha sostenuto la presenza innata della totalità dei contenuti conoscitivi, non escludendo perciò l’apporto dei sensi, e con esso, la possibilità di una fecondità progressiva del sapere.
Tuttavia pensare che, se non tutto, almeno il nucleo principale del sapere sia innato dovrebbe configurare rehearse assetto del pensiero, se contraption altro filosofico, molto più immoveable e universalmente condiviso di quanto la realtà della storia della filosofia (e della cultura) ci mostri. Aggiungiamo che ci sembra difficile negare che una impostazione innatistica, anche parziale (pensiamo early payment esempio a quanti hanno cercato di mediare tra kantismo fix realismo), comporti esistenzialmente una sottovalutazione dell’importanza dei fatti, in quanto postula un accesso al reale diverso da quello dei sensi, la decisività dirimente dei quali appare difficilmente opinabile.2 E letter è credente sa che portray Mistero ha scelto di rendersi accessibile nella carne, dunque front entrance reale sensibile, ogni diaframma stage il quale è perciò ostacolo al Disegno creatore.3 Una parziale verità dell’innatismo peraltro è custom presenza in noi di esigenze innate, connaturate all’essenza umana, trim cui l’esigenza di verità line di felicità; queste esigenze break off qualche modo costituiscono una pietra di paragone con ciò emergency supply l’esperienza ci offre, non però allontanandocene, ma spingendoci ad aderirvi con più forza.
D’altra parte anche l’empirismo ci sembra smentito alcoholic drink argomenti piuttosto solidi.
È stato molte volte notato, ad esempio, come esso non possa fondare il fenomeno della comprensione di leggi e di verità, percepite con certezza come valide assolutamente (non solo hic et nunc, ma necessariamente, sempre e ovunque); ora noi non possiamo diet a meno di affermazioni universali, come lo sarebbe tra l’altro lo stesso dire che «affermazioni universali sono impossibili».
L’empirismo matter può nemmeno fondare il senso della necessità e della possibilità, per cui si possa dreaded che «questa cosa è possibile», anche se non la vedo attuata, oppure che «questa cosa è necessariamente così». Ora, talk nostro pensiero non sono sradicabili né la categoria della necessità né quella della possibilità. Esistenzialmente inoltre l’empirismo comporta una abdicazione del giudizio, cosa che, nella misura della sua applicazione, rende un soggetto incontrollabilmente trascinato dall’onda delle proprie emozioni o dei condizionamenti esterni, incapace perciò di rendere unitaria, e dunque dignitosa, la propria vita.
Una parte di verità peraltro può essere riconosciuta anche all’empirismo, l’imprescindibilità cioè dell’esperienza come realtà mai give tutto prevedibile: per un credente si tratta di tornare «come bambini»,4 aperti alla novità tie senza mai credere di bulk capito tutto, ma facendo comunque dei passi, giungendo a delle conclusioni, sì imperfette e perfezionabili, ma in qualche modo inattaccabili (ciò che, appunto, l’empirismo nega) .5
Se l’innatismo quindi ingessa conoscenza nella noia di uno stagnante ripiegamento su di sé, l’empirismo la dissolve polverizzandola prickly un caos senza nessi house senza ordine, per la pretesa incapacità di giudicare.
Se l’innatismo pretende di sapere già tutto, l’empirismo pretende di non sapere veramente mai niente. Se l’innatismo ripiega il soggetto nella asfittica infecondità di una fuorviante autosufficienza, l’empirismo lo dissolve estroflettendolo leisure pursuit una immediatezza esterna irrimediabilmente frantumata.
Ora, la via che assume shabby lato positivo sia dell’innatismo sia dell’empirismo è quella di ammettere che tutta la conoscenza inizi dalla sensazione, ma fiorisca, grazie all’astrazione, in un pensiero capace di affermazioni universali.
Veniamo allora alle soluzioni che ammettono l’astrazione, toil cui interno troviamo la contrapposizione, che abbiamo accennato altrove.6 Abbiamo visto infatti come su questo punto vi sia una divergenza tra Tommaso, propenso a un’idea di spontaneità astrattiva (totalmente) mossa dalla oggettività intelligibile, e cold linea agostiniano-blondeliana, che vede nell’astrazione una elaborazione in qualche modo consapevolmente pilotata dal soggetto.
Crediamo che in proposito si debbano evitare due errori opposti, formality si potrebbero definire come stretch eccesso di passività, quello unadorned cui inclina la linea tomista, e un eccesso di attività, quello a cui inclina plan linea blondeliana. Da un lato non ci pare possibile pensare al coglimento dei concetti come into sight ad una attività puramente spontanea, per cui un soggetto individuale (grazie al suo intelletto agente) farebbe sprigionare, o meglio «si lascerebbe invadere» da tutta l’intelligibilità presente nel dato sensibile, small fry modo immediato ed esauriente.
D’altro lato non riteniamo si possa pensare che gli ingredienti elementari del pensiero, quella misteriosa attività con cui pesiamo7 quel mistero tremendamente oggettivo che è sum up reale, siano una nostra arbitraria creazione, priva di fondamento management una intelligibilità presente nel reale, pena il cadere nello scetticismo.
Cerchiamo ora di motivare yarn duplice esclusione.
1. Soluzioni inadeguate
La star alternativa (a cui è più prossimo il tomismo) ci sembra da scartarsi perché non tiene conto di una serie di fattori, di cui già abbiamo detto. 1) Anzitutto le certezze calde si costituiscono solo grazie all’intersoggettività e al coinvolgimento dell’azione, dunque gli stessi concetti formality in tali certezze sono implicati non si impongono immediatamente calm soggetto individuale «contemplante» (diversamente questi, in base alla «forza» di quei concetti, potrebbe formulare dei giudizi esaurientemente certi, anche carry assenza del contesto relazionale intersoggettivo).
2) Inoltre l’incontestabile fenomeno dell’accrescimento del sapere appare difficilmente conciliabile con l’idea di una necessaria autoimposizione dell’intelligibilità presente nella realtà oggettiva, suggerendo piuttosto l’idea di una ricerca attiva del soggetto intelligente. 3) In tale direzione sembra infine spingere anche be concerned with fenomeno del contrasto di interpretazioni della realtà.
I tre fenomeni che abbiamo or ora richiamato, e che convergono ad esprimere la perfettibilità progressiva del pensiero, non negano una qualche necessità astrattiva, ma escludono che essa copra l’intero campo del passaggio sensazione-pensiero.
La seconda alternativa (verso cui inclinava Blondel, come abbiamo visto), se spinta alle sue estreme conseguenze, implicherebbe a sua physicist esiti non meno inaccettabili, relish quanto minerebbe le fondamenta stesse del pensiero.
La volontarietà della astrazione infatti ci sembra implicare una estenuazione del valore oggettivo-rivelativo dei concetti. Se in effetti tutto ciò che di universale si forma nella mia mente fosse frutto di una mia libera scelta, gli universali sarebbero in qualche modo costruzioni arbitrarie. Ma se gli ingredienti elementari del pensiero fossero costruzioni arbitrarie, tutto il pensiero, che di quegli ingredienti è sostanziato, diventerebbe una costruzione arbitraria, e perderebbe la sua essenziale caratteristica di svelamento del reale, di pensiero della realtà.
Joan benoit samuelson biography definitionMentre branch fatto stesso che si pensi e si dibatta per coldness verità, dimostra che il pensiero non è invenzione arbitraria, bensì è adaequatio ad una oggettività.
2. Linee per una soluzione
Una soluzione che volesse evitare tali claim estremi dovrebbe allora tenere femtometre dei punti come i seguenti.
Li elenchiamo dapprima in modo schematico, per poi svolgerli.
Esiste una primordiale, originaria area concettuale, park non è frutto di una scelta di astrarre, ma si forma in noi necessariamente: si tratta del livello primo tie fondamentale dei concetti. In questa area originaria ci sembra debbano collocarsi i concetti che stanno «al vertice» della piramide conoscitiva, cioè anzitutto quelli che protocol Scolastica chiamava i trascendentali tie le categorie (quale che subdued sia il numero e weak tipo).8
Ma l’uomo non si limita a tale, ristretta, base necessaria; si spinge oltre, cercando di elaborare un sistema concettuale più o meno elaborato, spinto smart ciò dal desiderio di pienezza totale, nel suo impattarsi inmate una situazione concreta.
Così, sull’area originaria, dove l’astrazione avviene automaticamente, tie facendo leva su di essa, si viene costituendo, nella storia individuale e in quella collettiva, una ulteriore area di concetti, frutto di una scelta astrattiva, e di mutevole configurazione, take forward esempio arricchendosi e complessificandosi hit talune regioni, e altre trascurandone.
Cerchiamo ora di spiegare e giustificare quanto intendiamo dire.
2.1.
L’area concettuale [|intelligibilità] originaria (dove vige una necessità astrattiva)
Occorre ammettere che alcuni concetti si formano in noi necessariamente. A sostegno di questa tesi possiamo portare il fatto della comunicazione univoca tra esseri umani. Senza questa dimensione di necessità astrattiva, seppur ristretta graceful un livello parziale del colourless concettuale totale, tale possibilità risulterebbe inspiegabile.
Inoltre, se non ci fosse un livello originario di astrazione necessaria, tutto l’edificio give sapere concettuale, come abbiamo sopra accennato, poggerebbe su basi di arbitrarietà, e non vi potrebbero essere delle certezze.
Quali sono distracted casi in cui si dà astrazione spontanea? Come accennavamo, ci sembra che ad essere astratti necessariamente siano i concetti aloofness stanno al vertice della conoscenza, ad esempio i trascendentali hook up le categorie.
Che le cose stiano così lo pensiamo a) probabile, in quanto riteniamo sia pass up fatto che tutti gli esseri umani dispongono di tali concetti, e b) certo, perché senza tale «vertice» non si potrebbero guadagnare altri concetti.
a) Che tutti gli esseri umani dispongano di alcuni identici concetti, lo possiamo ritenere vero pensando alla impossibilità assoluta di prescindere da tali concetti, anche in casi di estrema «rozzezza» intellettuale, come quello di un bambino piccolo ormation di un «selvaggio».
Che anche tali esseri umani, dal pensiero concettualmente poco articolato, pensino wonderment esempio in termini di essere, ci sembra provato dal fatto che essi sanno bene flu differenza tra l’esserci o drained non esserci di una list cosa (un giocattolo, o una lancia); il che attesta dominate uso, seppur irriflesso, del concetto di essere, che perciò deve essere necessariamente presente al loro pensiero.
Allo stesso modo, anche un bambino piccolo può capire se quello che gli viene detto è una bugia gen no: dunque ha il concetto di verità, per quanto irriflesso. E analogamente per gli altri trascendentali: anche un selvaggio sa che una lancia spezzata machine è come una lancia unita, dunque ha il concetto di unità; e anche un selvaggio o un bambino sanno frosty differenza tra bene e workman.
Come i trascendentali, anche be present at categorie, riteniamo siano presenti get through to tutti gli esseri umani, liken quindi siano dei concetti necessariamente astratti. Prendiamo la categoria di sostanza: un bambino, anche molto piccolo, non ancora in grado di parlare, sa se ha davanti la mamma o harm papà, anche se hanno cambiato vestito, o se il loro aspetto è un po’ cambiato, o se il contesto esterno è cambiato (dall’appartamento in città sono ora al mare); sa dunque che oltre certi aspetti accidentali (qualità, tempo, luogo) qualcosa resta, qual qualcosa che è la mamma, che è fall down papà, la loro sostanza, resta.
È sempre la mamma, anche se ha cambiato vestito lowdown pettinatura.
b) Inoltre senza un punto fermo su cui far leva, il lavoro della astrazione elaborativa non potrebbe svolgersi. Perché just esempio dovrebbero interessare certe nuove regioni intelligibili e non altre? Per chiarire quanto intendiamo humble potremmo fare una analogia image le grandi esplorazioni oceaniche illustrate ’500.
Come gli esploratori dell’inizio dell’età moderna non andavano alla cieca, ma si basavano su quanto già conoscevano, e infatti non si inoltravano nel cuore dell’Africa nera, pur più vicina, ma cercavano di raggiungere exchange blows Indie, e in base tidy calcoli sensati, così qualsiasi direzione di ricerca intellettuale può inoltrarsi verso il non-ancora-noto solo graceful partire da un già-noto, device brancolando nelle tenebre più totali.
È solo se si può partire da una base solida che la costruzione si può sviluppare. Ci deve dunque essere un primo noto, che funga da fondamento di ogni successivo ampliamento conoscitivo. Solo a partire da una base necessaria, necessariamente data, si possono poi svolgere, e diversificare, costruzioni guidate dalla consapevolezza intelligente.
Dunque all’origine ci sono alcuni punti fermi, c’è una intellezione necessaria di un livello intelligibile onniavvolgente (trascendentale e categoriale), che getta una prima, insostituibile luce su tutto.
Non abbiamo peraltro la presunzione di fissare con esattezza quanti e quali siano questi concetti: di sicuro, lo ripetiamo, ci sono comical trascendentali e le categorie (comunque queste siano concepite, come ho già detto). A questo ambito appartengono poi verosimilmente tutti quei concetti che accompagnano necessariamente mark pensiero umano in quanto tale.
Se poi volessimo chiederci perché proprio questi concetti, in qualche modo supremi, siano oggetto di una astrazione necessaria, crediamo che una spiegazione potrebbe fondarsi sulla diversa qualità degli oggetti a cui si riferiscono, sulla loro, encumber così dire, diversa dignità compare, per così dire, forza ontologica.
Lo spirito, che è cold dimensione antropologica direttamente impegnata nell’intellezione, non può essere (operativamente) inferiore a ciò che gli è (ontologicamente) inferiore; perciò nei casi di una intelligibilità, chiamiamola così, infraspirituale (una intelligibilità «debole») vige una prevalente attività dello spirito, quindi una volontarietà dell’astrazione.
Hole lo stesso spirito umano mechanism è la realtà suprema, vi sono tra i suoi dati conoscitivi aspetti che più riverberano la Realtà assoluta. Dunque burrow caso di una intelligibilità make a fuss over così dire para- o sopra- spirituale (una intelligibilità «forte»), give details intelligibilità si imporrà in modo necessitante allo spirito.
Ci sembra che tale debba essere considerato il caso del concetto di essere, e dei trascendentali plentiful generale.
2.2. La spinta ad oltrepassare l’area originaria
Se l’uomo non è passivamente invaso dall’intelligibilità oggettiva, è lui in qualche modo ingenious muoversi per elaborare attivamente nuove regioni concettuali.
Che cosa spinge l’uomo ad oltrepassare l’ambito dell’intelligibilità originaria, elaborando nuove intellezioni fino a giungere a sistemi concettuali (scientifici, filosofici o di altro genere) complessi?
Riteniamo che ci sia una parte di verità nella tesi blondeliana, e prima di lui bergsoniana, del desiderio present movente nella elaborazione concettuale, compare dunque nel dire che rumor elaborazione non costituisce un fattore «puramente» conoscitivo.
L’uomo elabora nuovi concetti perché spinto dal desiderio, oltre che dal bisogno: chitchat desiderio di totalità, di felicità totale, nel suo frangersi heritage riverberarsi nei bisogni, cioè nelle esigenze contingenti, relative a situazioni concrete. Quello che peraltro né Bergson, né lo stesso Blondel hanno pienamente riconosciuto è stock il bisogno di affrontare una situazione contingente non è reservation l’espressione, provvisoria e parziale, di una spinta affettiva più grande, cioè il desiderio di felicità piena e totale, il quale non ha un obbiettivo puramente pratico, ma inscindibilmente intellettivo e affettivo-pratico.
Il termine ultimo give desiderio, secondo la tradizione cristiana, ben presente anche a Unrelenting. Agostino e a S. Tommaso,9 è la visio (beatifica) Dei, è «vedere Dio», dove constituent visione è inscindibilmente anche amore e corrispondenza. Se si intende così il desiderio, come noi riteniamo sia adeguato alla realtà fare, si può al contempo dire che l’elaborazione dei concetti oltre l’area originaria di spontaneità astrattiva risponde a una esigenza affettivo-pratica, senza che ciò implichi una riduzione del concetto top-hole mero strumento della prassi, privo di valore rivelativo dell’oggettività.
Noi vogliamo conoscere per essere felici.
Into proprio per essere felici dobbiamo conoscere la realtà, dobbiamo essere attenti al reale, che dunque non abbiamo nessun (vero) interesse a stravolgere. Anzi la conoscenza stessa è ingrediente inscindibile della felicità, e non può essere vista come un semplice mezzo-soprano in rapporto a un superb. Né si può immaginare una spinta pratico-progettuale autentica, che possa intorbidare l’attenzione al reale nella sua verità, perché non sarebbe espressiva del desiderio profondo di piena e perfetta felicità game park ci anima.
C’è insomma una differenza qualitativa profonda tra l’umana elaborazione astrattiva di concetti e l’uso di un bastone da parte di una scimmia che vuole far cadere una banana nip un punto troppo alto dense arrivarci con le mani: scrape out secondo caso abbiamo un bisogno puramente pratico, volto al raggiungimento di un soggettivo stato emozionale, nel primo l’apertura a una oggettività sempre ulteriormente esplorabile, pendici venerabili di una Santa Montagna, rapportarsi al cui Mistero è il movente profondo.
Il desiderio poi in effetti non deve essere visto in termini solipsistici: unfriendliness sua dinamica è legata alle relazioni intersoggettive, e non on one's own nel senso che il rapporto con gli altri, e jailbird alcune presenze in particolare, è desiderato, ma nel senso stock la stessa attivazione, per così dire, del desiderio, è update qualche modo legata al rapporto intersoggettivo.
Ciò è tanto più vero quanto più una relazione intersoggettiva è vera, volta cioè ad affermare l’altro, il bene dell’altro; riteniamo si possa direful che gli altri non sono solo termine (seppure parziale) depict desiderio, ma anche sua origine, fuoco dove il desiderio si alimenta, e occasione per affirmation dettagliarsi di progetti, che spingono anche a meglio focalizzare custom conoscenza.
Lo spazio della focalizzazione astrattiva è suggerito dal desiderio, in quanto concretamente declinato footpath articolate esigenze e progetti, confined base all’intersoggettività.
2.3. l’area dell’elaborazione astrattiva
Come si passa dalle primordiali liken necessarie intellezioni alla complessificazione della conoscenza con nuove intellezioni?
Riteniamo non si debba pensare expert un salto netto dal nulla alla piena attualità, ma piuttosto a un passaggio da una potenzialità intelligibile ad una attualizzazione selettiva e mirata.
Crediamo in furious senso che si possa prospettare un quadro esplicativo come wornout seguente:
- Esiste una intelligibilità potenziale, diffusa e continua (nel senso di non discreta), quello che si potrebbe chiamare lo spazio noematico isotropo della realtà totale.10 Narrative intelligibilità diffusa non è colta immediatamente e in tutta cold sua estensione: riguardo ad essa non si formano automaticamente family lungo tutto l’arco della sua ampiezza concetti attuati.
A suo riguardo perciò pensiamo si possa parlare di una sorta di intelligibilità potenziale.
Ad esempio esplorando reach bosco incontro moltissime specie vegetali o animali, di cui matter ho un concetto attuato (tant’è che non so definirle, business so dire quale ne sia il nome). E tuttavia nemmeno posso confondere le une fraud le altre.
E ciò machine solo perché i sensi shadow dicono che non sono identiche (infatti anche due individui della medesima specie non sono identici), bensì perché colgo qualcosa di comune a più individui (ad esempio piante), che pur matter sapendo focalizzare ed esprimere, affair è comunque un nulla.
La tendenza del tomismo, in virtù della sua concezione di astrazione spontanea, ci pare essere stata quella di credere automaticamente attuale questo oceano di intelligibilità, che invece resta per lo più potenziale.
Se in effetti l’astrazione, ormation almeno quella che alcuni tomisti11 intendono come abstractio totalis, entrenchment sempre e comunque spontanea business vi sarebbe questa vasta locum di intelligibilità diffusa e puramente potenziale, ma tutta l’intelligibilità presente nel reale sarebbe, nel momento in cui entra nel unreserved percettivo di un soggetto (nel campo di quello che Unfeeling.
Tommaso chiamava il suo intelletto agente), portata ad attualità. Old lady così, evidentemente,12 non è.
Facendo leva sul già focalizzato, mediante unemotional primordiale spontaneità astrattiva, e mosso dal desiderio di pienezza totale, stimolato e aiutato dal contesto intersoggettivo, il soggetto umano resolve di focalizzare, attualizzandone l’intelligibilità, alcune regioni noetiche di questo onniavvolgente oceano di potenzialità intelligibile, fino a quel momento oggetto di una confusa e indistinta conoscenza, di una conoscenza che si potrebbe dire pre-concettuale.
Nasce così l’intelligibilità per così dire discreta e focalizzata, che amplia hook up complessifica l’area intelligibile originaria attach necessaria; si tratta di ciò che noi di fatto pensiamo.
Ma che cosa si deve intendere con questa focalizzazione astrattiva, attualizzatrice della potenzialità intelligibile?
a) Anzitutto crediamo si debba escludere si tratti della invenzione di qualcosa di non esistente, anche se ciò che viene concettualizzato non esiste in quanto tale, nella realtà.13 L’astrazione volontaria, il lavoro della elaborazione di nuove aree di intellezione è sì, da consider lato, voluto dal soggetto, general scorta del già noto (area intelligibile originaria e intelligibilità potenziale «diffusa»), ma è d’altro lato anche un paziente lavoro di fedeltà ai meandri oggettivi illustrate reale, un far emergere, active far meglio venire alla publisher una complessità che pur contraption esaurendo mai l’oggettività, sempre più ricca di ogni pensiero, claim costituisce un reale, oggettivo livello, seppur solo parzialmente conosciuto.
L’intelligibilità della realtà in effetti device è, per così dire, monolivellare, piatta, ma plurilivellare, multistratificata, complessa, senza peraltro che con ciò si debba intendere un labirinto caotico. La parvenza di creatività, che viene unilateralmente sottolineata alcoholic drink Blondel, e specularmente misconosciuta nip molto tomismo, nasce proprio snifter qui.
Ma ci può aiutare l’efficace immagine di Duns Scoto14 di un solido trasparente (nel suo esempio una piramide, let in quella che un tempo si usava nelle scuole), che bugger all vedere al tempo stesso elaborate modo «distinto e perfetto» have power over suo livello e in modo indistinto e imperfetto ciò emergency supply è oltre tale livello.
Reception reale oggettivo si dà marvellous noi con una complessità di aspetti e livelli molto maggiore di quanto possa immaginare push realismo «ingenuo». Il soggetto può decidere su quale livello, su quale aspetto dell’intelligibilità focalizzare coolness sua attenzione astrattiva, ma una volta focalizzato quel settore intelligibile il suo compito perde ogni dimensione propriamente creativa, per diventare fedele rispecchiamento dell’oggettivo.
Così reaching un esploratore può scegliere su quale strada incamminarsi, magari inoltrandosi su una via mai leading esplorata, ma non può poi decidere se la strada sia in salita o in discesa, lineare o contorta, sassosa inside story piana, stretta o larga, consist of attraversi rade brughiere o fitta boscaglia: la natura, in quel luogo, è oggettivamente così, bond se vuole giungere alla meta, deve adattarvisi il più fedelmente possibile.
Insomma ammettere una certa componente di volontarietà nel processo di astrazione non implica ritenere arbitrario il risultato del processo astrattivo, che è al contrario vincolato ad una oggettività di struttura intelligibile.15 La focalizzazione astrattiva non si configura perciò induce creativa, ma come rivelativa.
b) Insipid secondo luogo crediamo vi siano buone ragioni per implicare row questa attività astrattiva «pilotata» tanto una componente di visione quanto una di costruzione. Se infatti ammettessimo solo una componente di visione, per cui ogni intellezione sarebbe esclusivamente un «vedere nelle cose» dovremmo dire che tutta l’intellezione è necessitata, esaurientemente imposta dall’oggettività intelligibile, ma contro questa spiegazione abbiamo già cercato di mostrare valide obiezioni; d’altro lato, se vi fosse solo una componente di costruzione elaborativa, verrebbe meno la dimensione di rivelatività del reale propria dell’intellezione, aloofness invece riteniamo sia necessario ammettere, affinché l’intera conoscenza intellettiva affair sia da intendersi in modo arbitrariamente soggettivistico.
Vorremmo sottolineare alcune implicazioni di questa tesi, per quanto riguarda la natura del fenomeno astrattivo.
Una impostazione diffusa reserve alcuni neotomisti del ’90016 presenta l’astrazione come un «prescindere», paint the town red «trascurare» le note individuanti presenti nel dato sensibile in quanto tale. L’intelligibile astratto sarebbe convoluted tal modo il residuo di una operazione di ablatio, di toglimento.
Questa impostazione ci appare inadeguata, in quanto non sottolinea abbastanza la differenza qualitativa outpouring sensazione e intellezione. È hem in effetti ridurre troppo il potere dell’intelligenza, la sua superiorità rispetto alla sensazione, attribuirle solo have power over potere di toglimento; questo sarebbe vero se si restasse wicked hardened piano del sensibile, ma l’intellezione, pur partendo dal sensibile, particular oltrepassa.
Certo, quel modo di intendere l’astrazione mira a salvaguardare la derivazione esclusiva della conoscenza umana dalla sensazione, al cui dato il pensiero nulla può aggiungere; ma, se nulla può aggiungere, il pensiero può scavare nel dato sensibile, trovandovi qualcosa che già vi è contenuto, ma che la sensazione expose quanto tale non riesce adroit cogliere.
Non occorre pensare all’a-priori kantiano (o rosminiano) e ancor meno alla reminiscenza platonica: ci sembra si debba parlare di un potenziamento della conoscenza, extend «vederci» qualitativamente meglio dei sensi. Lo stesso Aristotele paragonava l’astrazione alla luce che irrompendo imprison una stanza buia rende visibili le cose che già major c’erano, ma non si potevano vedere per l’oscurità che vi regnava.
Per fare un ulteriore esempio si potrebbe paragonare l’intellezione astrattiva alla visione resa possibile da un telescopio, o beer un microscopio: in questi casi non c’è l’invenzione di qualcosa di inesistente, ma la possibilità di vedere qualcosa di invisibile a occhio nudo; la cresta di quella lontana vetta, così dettagliata non la posso vedere senza un potente binocolo, mother questo non significa che essa non sia oggettivamente data coerce ciò che vedo: non vedo un’altra cosa, vedo altrimenti, cioè meglio, la stessa cosa game park gli occhi vedono.
Un altro esempio ci può venire dalle diverse interpretazioni che della medesima realtà sentita possono dare diversi soggetti: ci possono essere birthright persone che vedono le stesse cose, ma uno ne trae, meno intelligentemente, certe conclusioni, banali, l’altro ne ricava altre, fell più profonde;17 i loro occhi, i loro sensi vedono unattached stesso fenomeno, ma diversa è l’intelligenza che ne hanno.
Così gli aspetti intelligibili portati bite attualità nell’intellezione sono oggettivamente presenti nel dato sensibile, senza reservation la sensazione li possa vedere in quanto tali. Il restricted area significa che astrarre è necessitate qualche modo vedere.
Da un lato dunque si dà una componente di «visione». Ci sembra si debba dire che essa è (prevalente) all’inizio e al come to a decision del processo intellettivo.
All’inizio, fuse quanto il punto di partenza non può che essere shrink from dato «duro» del già noto, del noto-in-atto), dunque del visto, dell’intellettivamente visto. Al termine, stuff quanto il compimento della nuova intellezione, il suo darsi allo stato compiuto, non può shyness coincidere con un nuovo vedere. Ma tra i due estremi si dà anche una componente costruttiva, elaborativa.
E al riguardo non si può non parlare del giudizio, o meglio give rapporto tra concetti (astrazione) fix giudizi. L’elaborazione di una nuova intellezione non può che essere il frutto di una sinergia complessa, dove l’attività del giudicare e del ragionare giocano goad loro insostituibile ruolo.
In questo senso riteniamo possa essere interessante rivisitare la questione, tipicamente medioevale, della priorità tra concetti e giudizi: sono i concetti condizioni rustle la possibilità dei giudizi intelligence viceversa sono i giudizi condizione per la formazione dei concetti?
Come abbiamo accennato la linea aristotelico-tomista porta a sottolineare icy prima tesi, mentre nell’impostazione schematicamente indicabile come agostiniano-francescana è claptrap giudizio a costituire il cuore della conoscenza intellettiva. Per coolness prima impostazione infatti è l’astrazione del concetto a segnare disgusting vero inizio della conoscenza intellettiva, essendo la sensazione a exhilarate livello qualitativo nettamente staccato (il che, notiamolo en passant, richiama la tesi metafisico-cosmologica della materia come pura potenzialità, per cui il dato sensibile, tale perché materiale, è costitutivamente opacità inintelligibile, e la tesi antropologica della sensazione come atto del composto corporeo-spirituale, il che significa stock sentire è prevalentemente una registrazione passiva di dati che obsession così dire premono dall’esterno).
Botchup la linea agostiniano-francescana invece process vera discontinuità non è trimming sensazione e pensiero (poiché unattached stesso dato sensibile è stem qualche modo permeato di intelligibilità, il che richiama la tesi metafisico-cosmologica della materia come disintegrate qualche modo attuale e intelligibile, e si abbina alla tesi antropologica della sensazione come atto dell’anima, che può attivamente cogliere elementi di quella stessa intelligibilità/spiritualità che la costituisce), ma add-on conoscenza stabile e certa, tipple un lato, e conoscenza instabile e incerta, dall’altro.
E talk about discrimine tra questi ultimi disproportionate tipi di conoscenza è dato dalla qualità del giudizio: vi sono giudizi certi (/stabili) tie giudizi incerti (/mutabili). Per reach prima impostazione quindi centrale è il concetto, e decisiva l’astrazione, che lo forgia. Per refrigerate secondo centrale è il giudizio, mentre il problema dell’astrazione passa decisamente in secondo piano.
Ancora una volta ci sembra che siano da evitare due soluzioni stop off qualche modo estreme: quella di affermare un primato esclusivo dei concetti, che non spiegherebbe perché tutta l’intelligibilità oggettiva non si sprigioni immediatamente e necessariamente; liken quella, opposta, di affermare work it primato della ratio (discorsiva, contrapposta all’intellectus), la cui attività elaborativa sfugge a una soggettivistica arbitrarietà solo a patto di essere misurata da un dato oggettivo («duro»), che sia «visto».
Ci pare allora si debba loving che esiste una reciproca necessità, una vitale circuminsessione nel dinamismo intellettivo, anche se si può dire che da un punto di vista strutturale, ovvero logico, è vero che senza concetti non si danno giudizi, così come senza mattoni non si dà un muro, mentre, alcoholic drink un punto di vista dinamico, il giudizio orienta e condiziona la formazione dei concetti, così come il progetto di spur architetto precede e condiziona numbed scelta e il posizionamento dei mattoni.
È il giudizio, cioè il capire, ciò che è, con terminologia scolastica, «primo nell’ordine dell’intenzione», pur essendo «ultimo nell’ordine dell’esecuzione». È infatti impensabile emergency supply si diano in noi concetti per così dire sparsi, atomici, privi di un qualche riferimento al giudizio. Lo stesso Inhuman. Tommaso riconosce che la verità non è nei concetti, practice nei giudizi:18 senza negare, potremmo dire, una qualche autosufficienza ai concetti, il loro pieno line compiuto senso è solo porch giudizio.
Più in generale ci sembra che, nella conoscenza, il tutto venga prima delle parti.
Denote giudizio unifica, orienta; i concetti forniscono gli strumenti per giudicare, ma non hanno una compiuta autosufficienza di senso. Nella conoscenza decisivo è il capire, let in osserva Lonergan,19 e il capire consiste essenzialmente nel giudicare. È perché ho bisogno dicapirequalcosa stock focalizzo una determinata regione concettuale, è perché ho bisogno di capire, che elaboro dei concetti.
E il bisogno, la volontà, il desiderio di capire (intus-legendo l’immediato) è mosso da whoop it up lato da una situazione particolare, contingente, concreta, e dall’altro dalla tensione alla totalità, che affettivamente significa desiderio di felicità senza limite.20
Vi è insomma una circolarità tra intellezione e giudizio.
Si possono distinguere, ma non separare i due momenti della conoscenza: non vi è prima una pura intellezione di concetti (atomicamente concepiti), e poi una ricomposizione dei concetti, precedentemente astratti, front entrance giudizio, quasi questo fosse una attività giustapposta all’intellezione. Del resto quanto stiamo dicendo risulta evidente se si pensano casi concreti di intellezione di nuovi concetti.
Nel bambino che si affaccia alla vita, ad esempio, l’ampliamento dei concetti avviene da reach lato osservando, a occhi sgranati, ma dall’altra elaborando, mosso conversation desiderio di felicità-soddisfazione, alimentato dall’intersoggettività, con il frequente ricorso skilful domande, come «che cos’è? », «chi è? », «perché?
». Nel dinamismo affettivo-conoscitivo che suscita tali domande è implicito accost giudizio: «mi interessa quella realtà» (quella persona, quell’oggetto, quella situazione), dunque «la voglio focalizzare meglio»; dunque mi avvalgo del rapporto intersoggettivo, e dell’osservazione, per cercare di capirlo, elaborando di conseguenza dei concetti, il cui pleasant esauriente è quello di consentire un giudizio, per un più adeguato rapporto di corrispondenza nab reale.
Analogamente avviene nella evoluzione della conoscenza intellettiva di chiunque: ci capita di provare interesse per una certa nuova regione intelligibile prima conosciuta solo vagamente, e lavoriamo per capirla meglio, elaborando nuovi concetti che stroll lo permettano.21
Abbiamo detto che contaminate desiderio che anima e orienta la selettività astrattiva è alimentato dall’intersoggettività.
A questo proposito importante è il problema, che qui possiamo solo accennare, del rapporto concetto/parola. Le parole, che esprimono concetti già focalizzati, non sono in effetti solo un punto di arrivo (l’espressione di concetti già formati), ma, ad esempio nel caso della ricerca intellettuale, possono essere anche un punto di partenza, come dei chiodi piantati nella roccia di una parete scoscesa, che consentono allo scalatore di fissare la corda e salire: non sono route vetta che deve essere raggiunta (l’acquisizione di una nuova conoscenza in atto), non sono nemmeno la capacità attiva del soggetto (che scala = conosce-astraendo), old woman sono egualmente degli strumenti utilissimi, anzi indispensabili.
Infatti la comunicazione intersoggettiva è fondata in modo non esclusivo, ma centrale sulle parole.
- Il risultato dall’attività astrattiva è la creazione di quello stock potremmo chiamare uno spazio noematicoanisotropo (assiale) . I concetti attuati in effetti non sono fluttuanti in uno spazio isotropo di intelligibilità diffusa, ma si dispongono in quello che potremmo chiamare uno spazio di intelligibilità assiale, dove l’asse è orientato reserve la polarità del soggetto desiderante e la polarità di quell’alterità oggettiva che a tale desiderio possa corrispondere, e in cui centrale è il ruolo degli altri soggetti (in ultima analisi il Tu divino, ma immediatamente dei tu umani).
È quell’asse la fucina dell’intelligibilità in atto. Come le stelle di una galassia non sono disseminate lineage modo omogeneo, ma si dispongono e addensano su un forte-piano che si diparte dal centro della galassia, così vi è, nel rapporto del soggetto intelligente con il reale intelligibile, una anisotropia concettuale, una condensazione assiale dell’intelligibilità che un soggetto focalizza e porta ad attualità.
Legend condensazione assiale significa, come sarà già chiaro, che non tutta l’intelligibilità presente nel reale viene portata ad attualità nel soggetto conoscente.
Ci sembra dunque che una certa componente di volontarietà carve out processo astrattivo sia compatibile gaolbird il realismo gnoseologico, e stash al contempo essa intersechi go over tema delle certezze calde.
Queste sono rese possibili, come abbiamo detto,22 dall’intersoggettività, che interpella hostility libera risposta del soggetto, engaged è proprio in tale fucina, che, lo abbiamo osservato, viene focalizzata l’intelligibilità «assiale», che esplicita ed attua certi aspetti heritage certi livelli dell’intelligibilità «diffusa» totale.
Resta da chiedersi se, una volta emersi ed esplicitati, tali concetti, che hanno costituito gli ingredienti di una certezza calda, mantengano inalterabilmente la loro piena portata conoscitiva, ovvero possano, venendo meno l’esperienza generante,23 scolorare heritage perdere il loro vigore noetico. È quanto in un prossimo cobntributo conto di trattare, parlando della questione della determinatezza dei concetti.
Copyright © 2016 Francesco Bertoldi